Pensieri in onore di un Gheddafi di meno…

21 ottobre 2011 § Lascia un commento

Strano come i dittatori si trasformini all’approssimarsi della morte. Prima tronfi e pieni di sè, poi timidi, pavidi, impauriti da quello che gli accade attorno e che non sanno e non possono governare.

Ieri Gheddafi si è nascosto in un cunicolo. Dopo aver vissuto per anni come il leone in mezzo al branco, ieri si è andato a nascondere come il topo, come aveva fatto il suo omologo iracheno.

Quando stavano per sparagli, come una mammolina ha ululato “cosa vi ho fatto!?!”… come quelli che accusati dicono “Chi!?… Io…”… E questo dopo aver interpretato per anni la figura del padre della patria, quello senza il quale non si muove foglia, non accade nulla.

Prima di morire era scappato. Ci si ricorda tutti che anche il Nostro si era infilato nel ridotto della Valtellina. In anonimato. Prima era il centro della nazione. Dopo non trova spazio nemmeno nelle sue estreme periferie.

Scappando si è nascosto. Quasi mimetizzato. Strano destino quello di chi vive e profitta della propria immagine e poi, nel momento del bisogno, si camuffa, oppresso proprio dalla propria immagine.

Adesso inizieranno i piagnistei dei benpensanti, di quelli che diranno che non bisognava ucciderlo, che occorreva processarlo. Dovrebbero spiegarlo a quelli che in guerra hanno perso gli amici e i fratelli… per tutti morti di una guerra, di una dittatura, di una tirannia non c’è, di solito, nemmeno una lacrima, mentre pretenderemmo per il dittatore una presunta, vomitevole ed inutile pietà postuma.

Roma 15 Ottobre 2011 : violenze, black block e polizia

18 ottobre 2011 § 2 commenti

Premetto che non sono un dietrologo. La dietrologia è la consolazione di chi non si vuole convincere che la mente umana è malata ed è in grado di arrivare a tutto e di produrre qualunque follia.

Però mi son permesso di mettere in chiaro quello che è successo sabato 15 ottobre a Roma tra Black Block e Forze dell’ordine. E come al solito ci sono cose che non capisco e che non riesco ad accettare.

Per iniziare ho prodotto una mappa degli eventi, minuto per minuto, per capire come si sono svolti i fatti. Potete aprirla cliccando sull’immagine o a questo link.

Guardando la mappa vengono fuori alcune domande importanti:

  1. La prima violenza è delle 14:30 (ai danni di alcuni giornalisti Sky), alle 14:37 si ripetono, questa volta contro cose e attività commerciali trovati lungo il percorso; a questo punto gli interventi sul corteo sarebbero stati possibili su diversi punti: da via Giovanni Lanza, da Via degli Annibaldi, da Via dei Fori Imperiali, su Piazza del Colosseo, da Via dei Normanni. Tutte vie abbastanza larghe per intervenire in fretta, tutte raggiungibili senza dover attraversare il corteo. Perché non si interviene?
  2. Il primo intervento serio delle forze dell’ordine si ha alle 16:21, ben due ore dopo l’inizio delle violenze. Perché così tardi?
  3. L’intervento si ha all’incrocio tra Via Merulana e Viale Manzoni, l’unico punto dal quale qualunque violento avrebbe avuto una valida alternativa per arrivare comunque verso piazza San Giovanni (a destra su Via Merulana, sfondando, dritto, su Viale Manzoni). Tant’è vero che quando i Black Block sfondano a Viale Manzoni trovano già i loro colleghi ingaggiati in piazza. Perché proprio lì?
  4. Il primo blocco delle forze dell’ordine non ha successo (quello su Viale Manzoni). Come fanno 500 Black Block a sfondare la linea formata da 1500 agenti di polizia?
  5. Arrivati all’incrocio tra via Merulana e via Emanuele Filiberto la strada diventa particolarmente larga per un intervento in forze, in quel punto si potevano isolare i violenti spingendoli verso Piazza Vittorio (se non caricarli tutti sui cellulari) o verso Viale Manzoni. Invece in quel punto si ha, alle 16.30, quando già lo scontro era aperto, un lancio di lacrimogeni che spinge i manifestanti verso Piazza San Giovanni dove erano già iniziati i tafferugli. Viale Emanuele Filiberto sarà bloccata solo mezz’ora dopo, alle 17:15. Perché questo ritardo?
  6. In Piazza San Giovanni, alla stessa ora (16:30), la situazione è questa (vista in diretta su Rai News24): le forze dell’ordine sono ferme lato Via Carlo Felice. La maggior parte degli uomini si protegge dietro i blindati. Nel frattempo in piazza girano vorticosamente un paio di camionette che tentano di allontanare il blocco nero: inutilmente. Senza resistenza attiva i rivoltosi caricano continuamente, fino ad arrivare a fare un attacco concentrico, alle 17:35. Per un’ora e mezza la polizia non esce dai ranghi. Lo farà solo alle 17:59 in maniera scomposta (perderà un blindato alle 18:12). Nel frattempo la piazza è in delirio. Perchè tanta attesa? Perché attendere 2 ore e mezza per uscire allo scoperto?

Queste sono solo alcune delle domande che vengono fuori analizzando la cronistoria della giornata. Non mi sono volutamente occupato della parte restante del corteo, perché la violenza ha cancellato la freschezza e la compattezza del movimento.

Sono giorni che parliamo di “Roma messa a ferro e fuoco”, ma è evidente che il quadrante delle operazioni è stato piccolo e che, con un po’ di buon senso, si sarebbe potuto evitare tutto.

Banchieri Black Block

17 ottobre 2011 § Lascia un commento

Al governo non è mai piaciuto l’universo dei banchieri. Anzi: i vertici di Unicredit, Banca Intesa, BPM, ecc, sono sempre stati visti con fastidio, perché legati in qualche modo ad un vecchio cattolicesimo tuttaltro che vicino all’attuale centrodestra. Per non parlare della Banca d’Italia, ai vertici della quale siedono di solito professorini troppo preparati per un governo di cialtroni.

Gli stessi vertici di banchieri che sabato 15 ottobre hanno solidarizzato con i manifestanti.

Dev’essere stato allora che il governo si è visto spiazzato: ma come? adesso si alleano punkabbestia, studenti, black block e banchieri centrali? e allora non c’è più religione? e allora siamo proprio accerchiati?

Fino a venerdì sera Maroni doveva quasi esser contento della manifestazione di sabato. Avrà pensato: ecco… abbiamo un valido alleato contro quei cattocomunisti dei banchieri…

Ma poi sabato mattina la questione è cambiata. Saldato il sodalizio tra Draghi e gli Indignados non rimaneva altro che far sfogare la violenza in piazza (con qualche aiutino) e legittimare la doverosa esecrazione mediatica pubblica del movimento intero…

Così imparano questi banchieri Black Block a mettersi contro il governo più Fiduciato della Repubblica!!!!

A presto l’analisi … seria… dei fatti…

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