La trappola del governo

3 novembre 2011 § Lascia un commento

Ieri sera (3 nov. 2011) il governo si è riunito per varare le misure richieste dall’Europa. E come al solito ha deciso di non decidere. Solite parole al vento, promesse annunciate, dietro front sulle misure più impopolari. E, soprattutto, un tatticismo che rivela, per l’ennesima volta, la mancanza di senso dello Stato della maggioranza.

Quante volte il governo è andato avanti a colpi di decreti? E quante volte ha chiesto la fiducia? Ogni volta che il governo ha voluto tirare dritto ha scelto l’atto di imperio (sulle intercettazioni, sulle leggi ad personam, sulla giustizia, su tutti i provvedimenti di interesse del premier). Stavolta no!

Stavolta si ricorre ad un maxiemendamento alla legge finanziaria (Legge di Stabilità… quale!?!). E così si prepara il trappolone per l’opposizione:

  • se l’opposizione contribuisce con responsabilità e la vota, al momento delle elezioni Berlusconi potrà dire che non è il solo responsabile delle politiche di lacrime e sangue
  • se l’opposizione non la vota Berlusconi potrà affermare che non è lui che si è attardato, o la sua maggioranza, ma sono stati gli altri a mettergli i bastoni tra le ruote

Inoltre, impantanando un provvedimento del genere in Parlamento, potrà sempre dire che “no… in Italia il Governo non conta niente, sono le lungaggini del Parlamento a bloccare il paese e a metterlo in scacco”.

Come al solito la miope prospettiva elettorale ha prevalso sulla necessità di assumersi delle responsabilità, di governare. Berlusconi non può permettersi di pedere, perché se succedesse una cosa del genere dovrebbe rispondere di fronte alla legge come normale cittadino, e i suoi problemi personale sono di gran lunga più importanti della salvezza della nazione.

Una volta di più, abbiamo la dimostrazione del perché quest’uomo ha scelto di entrare in Politica. Che tristezza!

Banchieri Black Block

17 ottobre 2011 § Lascia un commento

Al governo non è mai piaciuto l’universo dei banchieri. Anzi: i vertici di Unicredit, Banca Intesa, BPM, ecc, sono sempre stati visti con fastidio, perché legati in qualche modo ad un vecchio cattolicesimo tuttaltro che vicino all’attuale centrodestra. Per non parlare della Banca d’Italia, ai vertici della quale siedono di solito professorini troppo preparati per un governo di cialtroni.

Gli stessi vertici di banchieri che sabato 15 ottobre hanno solidarizzato con i manifestanti.

Dev’essere stato allora che il governo si è visto spiazzato: ma come? adesso si alleano punkabbestia, studenti, black block e banchieri centrali? e allora non c’è più religione? e allora siamo proprio accerchiati?

Fino a venerdì sera Maroni doveva quasi esser contento della manifestazione di sabato. Avrà pensato: ecco… abbiamo un valido alleato contro quei cattocomunisti dei banchieri…

Ma poi sabato mattina la questione è cambiata. Saldato il sodalizio tra Draghi e gli Indignados non rimaneva altro che far sfogare la violenza in piazza (con qualche aiutino) e legittimare la doverosa esecrazione mediatica pubblica del movimento intero…

Così imparano questi banchieri Black Block a mettersi contro il governo più Fiduciato della Repubblica!!!!

A presto l’analisi … seria… dei fatti…

Berlusconi, il conflitto di interessi e la crisi attuale

21 settembre 2011 § Lascia un commento

La storia è fatta di banalità che vanno ripetute, anche a costo di sentirsi le contumelie dei benpensanti: qualche anno fa il tema del conflitto di interessi era all’ordine del giorno, oggi anche la sinistra fa finta che non ci sia, perché non paga politicamente o perché si sente responsabile di non averlo risolto quando poteva.

Eppure dobbiamo tornarci. Il conflitto di interesse si porta dietro un’equazione drammatica:

Controllo dei media = Maggiori introiti =
Maggior peso Elettorale = Controllo del partito

Berlusconi ha sempre avuto tante, troppe leve per assoggettare le persone elette in parlamento. Ha troppi soldi, quindi paga, per sè e per gli altri le campagne elettorali. Ha il controllo dei media e quindi indirizza troppo facilmente l’opinione pubblica: le sue tv sono un’arma potentissima, riescono a ridurre in briciole tanto i suoi nemici quanto i suoi amici.

La macchina del fango è un esempio di questo: Fini esce dal partito, immediatamente dopo viene distrutto personalmente e politicamente. In tempi ordinari è successo anche di peggio: il centrosinistra è in vantaggio di 5 punti, alle elezioni Berlusconi li recupera praticamente tutti e costringe il Governo Prodi a vivacchiare. Per non parlare della discesa in campo.

Di fronte a questo strapotere come dovrebbero reagire gli uomini di Berlusconi: obbediscono! Nel 2001 B., in un discorso alla camera per una votazione di fiducia lo disse chiarmente: le elezioni le pagava lui, quindi non tollerava nessun dissenso, altrimenti tutti a casa. I berluscones sono figli di nessuno e la loro mediocrità è imbarazzante. Basta pensare a Frattini: un maestro di sci che non parla neppure inglese messo a fare il Ministro degli Esteri. Soggetti insignificanti che vivono di luce riflessa. Personaggi che mai e poi mai darebbero torto al capo: provate a pensare quanti uomini, coordinatori, portavoce, capigruppo, sono attualmente scomparsi, sostituiti da vallette e comprimari, servitori supini ed ex-prostitute!!! Troppi! Evidentemente Berlusconi ha imparato dalla storia: mai accumulare troppo potere negli altri, altrimenti va a finire come con il fascismo!

Una volta che il parlamento è pieno di servitori supini, non possiamo certo aspettarci che qualcuno metta fuori gioco Berlusconi, che lo sfiduci, lo mandi a casa. Non possiamo nemmeno aspettarci che lo prenda da parte e gli spieghi che ha suprato il Paese. Peggio: un parlamento servile non pensa ai mali del Paese, pensa agli interessi del Capo, poco importa se poi non ce più nulla da salvare, o è troppo tardi. Ieri Gian Antonio Stella ricordava che nel 2005 (non 20 anni fa) Berlusconi invitava ad investire in Bielorussia e non in Cina… Quale dei grandi maggiordomi del PDL ha gli strumenti culturali per contraddire una simile boiata?

Insomma: in un Parlamento di nominati, di buoi acquistati al mercato e portati a tirare l’aratro del Boss, non c’è spazio per l’Italia… ed è un risultato nefasto del conflitto di interessi.

E intanto il Paese sprofonda… e non di vede luce in fondo al tunnel.

Destra cicala

31 agosto 2011 § Lascia un commento

Durante i corsi di storia contemporanea, nell’analisi del succedersi dei Governi della Repubblica, la Colarizzi semplificava così i trend di comportamento degli schieramenti: la Destra crea ricchezza, la Sinistra la redistribuisce. Intendeva che lo sviluppo economico di questo paese era stato realizzato dai monocolore democristiani successivi alla guerra e che la redistribuzione del reddito era stata operata dai Centrosinistra e dai pentapartiti, fino ad arrivare allo sperpero dei governi socialisti degli anni ’80.

Adesso la situazione si è follemente ribaltata: la Destra è una gran cicala, che in 20 anni di governo non ha aggiustato di una linea i dati di debito e deficit, che cincischia e si avvita intorno alle liti interne che sono solo un riflesso della necessità di accontentare sempre e comunque la pancia dell’elettorato per vincere la successiva tornata. “Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”… è il refrain che si sente da 20 anni: e intanto gli italiani sono sempre più poveri! Ieri sera il ministro Saverio Romano (dei Responsabili…) ha avuto ancora una volta il coraggio di ripeterlo (non si sa ancora come risolvere la questione di quelli che si ostinano a non avere un minimo di senso del pudore… soprattutto quando si è indagati per mafia).

Come al solito in questi 20 anni, toccherà ad un nuovo centrosinistra rimettere a posto i conti, prendere decisioni coraggiose, fare riforme impopolari, fare pagare chi ha i soldi, stare in linea con gli impegni presi, ecc. ecc. ecc. E paradossalmente, toccherà al centrosinistra fare un po’ (poco) di sviluppo economico.

Questo Governo imbarazzante, che non sa che pesci prendere, che dice tutto e il contrario di tutto, sta dimostrando agli italiani non solo di essere la fonte di profonde ingiustizie (leggi ad personam, conflitto di interesse, spregio continuo della democrazia, autoritarismo)… ma dimostra ogni giorno di più di non essere nemmeno capace di governare, altro che mentalità aziendalista, altro che destra.

500.000 pensionati costanto 9 miliardi l’anno

30 agosto 2011 § Lascia un commento

Leggo divertito dal Corriere che 500.000 pensionati costanto 9 miliardi l’anno.

Cio non ostante la parte più carina dell’articolo è la seguente: “Le pensioni concesse sotto i 50 anni sono concentrate al Nord (il 65% circa). Al primo posto c’è la Lombardia con 110.497 baby pensioni e una spesa di 1,7 miliardi. Seguono: Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.”

Il resto dell’articolo lo lascio a voi

Ovviamente questo rende molto chiara l’opposizione della Lega di questi giorni su una stretta alle pensioni. Si chiarisce ulteriormente l’affermazione di Calderoli sulla necessità di colpire le reversibilità che, a suo modesto parere, sarebbero state date a pioggia al Sud.

Chissà che anche un’analisi su quest’ultimo capitolo non riservi qualche sorpresa… tuttavia mi pare di capire che, per l’ennesima volta, si riveli palese l’impostazione ideologica per la quale il sud spreca e il nord lavora. Tantopiù se si considera che i baby pensionati sono in massima parte ex-statali che dovrebbero essere stati tutti assunti su Roma (ai ministeri), in base a quel che dice la lega…

Giudicate voi…

Crisi, debito e speculazione: una sintesi

10 agosto 2011 § Lascia un commento

Per riassumere i concetti espressi nei miei due precedenti post (O la borsa o la vita e Bisogna pagare il debito?) ho tentato una sintesi grafica della spirale della follia innestata, indifferentemente, dalla speculazione, dall’attuale meccanismo del debito e dalla messa in campo di politiche neoliberali.

Interazione tra debito, speculazione, deregulation e applicazione delle politiche neoliberali.

O a tutti o a nessuno…

8 agosto 2011 § 1 Commento

La Nazione si raccoglie oggi in religiosa attesa della riunione del Consiglio dei Ministri nella quale Tremonti chiarirà chi dovrà pagare la manovra che ci è stata imposta per evitare la catasfrofe finanziaria. La suspence sta tutta nel capire quali e quanti sacrifici ci si richiederanno, dove, per “ci” intendo i soliti noti, ovvero i cittadini affetti da un’inguaribile sindrome dell’ortolano.

Stamattina è iniziata la battaglia ideologica e non poteva essere altrimenti: Sacconi ha già anticipato che quale che sia la riforma del mercato del lavoro che sarà messa in atto, essa ricalcherà le indicazioni del prof. Marco Biagi. Ovviamente, il riferimento al giuslavorista ucciso dalle BR equivale a dire: «state attenti!!! se vi opponete siete come le BR». Poco importa che Sacconi non abbia letto mezza riga di quello che scriveva Biagi.

Nel frattempo il Corriere (salvo pubblicare il solito ottimo articolo di Rizzo e Stella) ha avviato il tito al bersaglio sulle pensioni. Il tono è simile a quello del chirurgo che sta per amputarti una gamba: «Lo so! fa male ma non si può fare altrimenti».

Già nelle scorse settimane, infine, Tremonti & Co. avevano annunciato l’eliminazione di qualsivoglia agevolazione fiscale. Anche quelle poche che consentivano di risparmiare qualche lira sulla salute o sull’educazione dei figli. Per non parlare dei minimi sgravi che si davano alle imprese per investire un po’.

Insomma. Facciamo il punto: a chi tocca? Tocca a chi lavora. E basta. Non una parola sui privilegi. E non parlo della Casta perché siam stanchi e perché ne viene giusto qualche spicciolo. Faccio un elenco (incomleto) delle categorie che potrebbero pagare adesso per quello che non hanno dato mai:

  • Gli ordini professionali iperprotetti (i notai, gli avvocati, gli architetti, i dentisti, ecc.), per i quali potrebbe essere anche l’ora di liberalizzare del tutto la professione per dare accesso ai ragazzi con una laurea in tasca;
  • Gli sciacalli palazzinari nelle nostre città; quelli che hanno come professione il giro delle case alla fine del mese per riscuotere gli affitti;
  • Le grandi fortune finanziarie, quelle che non producono un posto di lavoro che è uno e che si alimentano standosene comodamente seduti a casa a sniffare cocaina;
  • La chiesa Cattolica, alla quale paghiamo praticamente tutto, dal restauro delle chiese, allo stipendio dei parroci, alle ore di religione; la Chiesa Cattolica che non paga l’ICI nemmeno sugli alberghi;
  • Gli evasori che hanno riportato i soldi in italia con il regalo di Tremonti: sappiamo chi sono, sappiamo dove sono, dobbiamo solo espropriarne le fortune che nulla hanno dato alle casse dello Stato;
  • Gli evasori tout court, che qualunque cittadino saprebbe stanare in cinque minuti.

Ovviamente l’elenco è incompleto. Si potrebbe completarlo e mandarlo a Tremonti prima del pomeriggio. Chissà che non ci faccia una pensata.

E ovviamente, parallelamente, si potrebbero iniziare ad innalzare le barricate. Perché in Europa siamo gli unici ad essere in ferie da una vita…

Dove sono?

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