Tommaso David: da fascista a neofascista

2 settembre 2011 § Lascia un commento

La storia del nostro Paese passa anche sulle gambe di personaggi ambigui e sinistri che hanno traghettato la mentalità fascista all’interno del sistema democrativo.

In guerra

Tommaso David è uno di questi. Nato ad Esperia, in provincia di Frosinone nel 1875. Dal 1896 entra volontario nella Regia Marina ed inizia una brillante carriera militare. Combatte nella Guerra Italo-Turca (1911-12) e al termine del conflitto lo ritroviamo maestro d’armi all’accademia navale di Livorno. Quando è già quarantenne combatte nella prima guerra mondiale e conquista la prima medaglia, di bronzo, al valore militare a Palazzato. Viene promosso sottotenente e alla fine della guerra riprende la propria attività di maestro, questa volta a Gaeta e La Spezia. Dal 1921, su sua domanda, viene posto in ausiliaria, ma viene richiamato dalla riserva per la Guerra Italo Etiopica con il grado di 1° Capitano.

In Dalmazia

Un italianissimo Tommaso David, personaggio per tutte le stagioni che continua a girare per il mondo guardandolo da “dietro a un mirino” e nel frattempo ha il tempo di sposarsi e di diventare Podestà del comune di Casalvieri organizzando i fasci della Provincia di Frosinone. Fascistissimo il nostro, come si vedrà di seguito. Sta di fatto che, non si sa perché, dopo la guerra si ritira nella Dalmazia appena riconsegnata al patrio destino. Apre un allevamento di molluschi, qualcuno dice coadiuvato da un giapponese che gli insegna ad allevare le ostriche. Ed è in Dalmazia che lo insegue la guerra e con essa le follie che si porta dietro.

Meriterebbe un discorso a parte il ruolo giocato dalle forze dell’asse nella segmentazione etnica della Yugoslavia che tanti lutti ha portato al continente fino alla fine del XX secolo: basterebbe ricordare la cattolicizzazione forzata della Croazia, con la quale fu sradicata con violenza la presenza ortodossa (e non solo). Sta di fatto che nel momento in cui i partigiani comunisti di Tito iniziano le loro azioni in Yugoslavia inizia la lotta del tutti contro tutti: gli Ustasha croati iniziano a combattere contro i comunisti, ma non trovano un accordo con i Cetnici che a loro volta si schierano contro Ustasha e comunisti.

Gli italiani di Dalmazia soffiano sul fuoco e, su iniziativa del Col. Eugenio Morra fondano le “Milizie Volontarie Anti Comuniste” divise, a loro volta, tra MVAC “Zara” (Cattolici e Greco-Ortodossi) e MVAC “Dimara” (cetnici dei territori italiani). A loro volta le MVAC sono divise in BAC (Bande Anticomuniste): Tommaso David non resiste, alla tenera età di 68 anni si mette alla guida della 2a BAC “Novegradi”. Gli scritti di propaganda fascisti non mancano di ricordarne il valore e l’affetto che ricevette dai suoi commilitoni. Svolse parecchie azioni antipartigiane e in un aspro combattimento dalle parti di Sebenico (54 morti partigiani, 12 “dalmati”) venne ferito. Meriterà per questo una medaglia d’argento al valore militare (8 dicembre 1942).

Non ostante la ferita il suo impegno non si ferma, dopo l’8 settembre ’43 è a Zara: la città vive ore drammatiche, i militari italiani scappano, i civili sanno che sarà comunque la fine, se conquistata dai tedeschi sarà Croata, se dai partigiani Yugoslava, ma mai più italiana. David invece resiste, si porta in citta con la sua BAC e si mette a disposizione delle autorità per assicurare l’ordine pubblico e per continuare a svolgere azioni antipartigiane. In questo periodo il suo collegamento con le camicie nere e coi nazisti è continuo e costante: le operazioni che porta a termine sono sempre congiunte. La sua fede verso la Repubblica Sociale non vacilla nemmeno un minuto. E viene premiato.

Nella RSI, dopo l’8 settembre

Tornato in Italia la sua attività si fa ancor più febbrile, e, dal nostro punto di vista, ancor più sconvolgente. Mussolini lo mette a capo del “Gruppo Servizi Autonomi” dal 1943; dirige personalmente un servizio di controspionaggio sotto il nome di Dott. De Santis amministratore del Fantomatico “Allevamento Volpi Argentate” con sede a Milano, a Villa Hiche, in via Carlo Ravizza 51. Al suo servizio un gruppo di uomini e donne che si infileranno attraverso il fronte, forniti di soldi e risorse per alimentare le forze neofasciste al sud, stanare spie e farle ammazzare.

Le donne che lavorano per David sono tra le prime ad entrare nelle forze armate italiane attraverso il “Servizio Ausiliario Femminile” promosso da Pavolini. Le donne di David sono descritte come mantidi religiose, inviate oltre la linea del fronte per agganciare partigiani e soldati e consegnarli ai fascisti. Da quello che si legge in giro, il rapporto tra David e le sue ragazze corre sul crinale tra paternalismo e sottomissione erotica. Il bilancio delle operazioni non sembra essere positivo, tanti i ragazzi e le ragazze mandate a morire oltre il fronte, esaltati da un malinteso senso del dovere e passati per le armi dai servizi alleati e italiani non appena catturati.

Dopo l’8 settembre è in piedi un’organizzazione clandestina ideata da Kappler e Hass che prende il nome di “Rete Invasione e Sabotaggio” con la finalità di infiltrare agenti oltre la linea del fronte e soprattutto al sud. Le attività di David si inquadrano in questo contesto, tant’è vero che viene emesso un mandato di cattura che chiede “a tutti i veri italiani di voler segnalare il delinquente inserito nel presente numero per eventuale punizione per i suoi delitti: David Tommaso, fu Giuseppe, nato nel 1875, responsabile di omicidio, rapina aggravata, tradimento ed altri delitti, alias ‘dott. De Santis, alias commendatore D’Amato’, nominato ‘il Nostromo’ dal bagnasciuga [Mussolini]. Si qualifica caporeparto S.A. del servizio di spionaggio tedesco in Italia. Indirizo: Villa Hike, via Carlo Ravizza, 51, Milano. Connotati: altezza m. 1,83, corporatura grossa, capelli e occhi grigi, denti falsi”.

Accanto alla Banda David “Sabotatori Attentatori” attiva tra Milano e Roma tra il ’43 e il ’44 opereranno anche le SD tedesche di August Ludwig, i Nuotatori Paracadutisti del Gruppo Ceccacci della Xa MAS, le Squadre d’Azione Mussoliniana, ecc.

Dalle carte americane e inglesi desecretate, risulta che questo gruppo di persone opererà ben oltre la fine della guerra soprattutto al sud, dove si farà promotrice della reazione anticomunista. Pare accertata la linea di discendenza tra i soldati della Xa e la Banda Giuliano che insanguinerà la Sicilia con attacchi alle Camere del Lavoro fino ad arrivare alla Strage di Portella della Ginestra. Di sicuro, prima della fine della guerra, David finanzierà i fascisti di Salvatore Ferreri (alias “Fra Diavolo”) operante nei territori di nascita di David, sul monte Esperia, nel frosinate. E contemporaneamente invierà Vito Laginestra ad ammazzare gli agenti catturati dagli angloamericani che rischiavano di disvelare l’organizzazione nazifascista. Le carte americane vogliono sia Ferreri sia Laginestra protagonisti della gestazione della Banda Giuliano.

Dopo la guerra

Per l’ennesima volta, durante e dopo la guerra, David è in prima linea ed è organico alla struttura fascista e nazista di oppressione del nostro Paese. Gli ultimi “pettegolezzi” lo vogliono vicino al Duce  che gli avrebbe consegnato il proprio carteggio personale con Churchill. Narrano le figlie di David che l’ormai ex-primo ministro inglese avrebbe fatto diverse visite sul Garda per recuperarle. Vuole la leggenda che David abbia consegnato le carte a De Gasperi e che, per questo motivo, gli sia stata commutata in Oro la precedente medaglia d’Argento ottenuta a Zara (caso unico nella storia degli ex-gerarchi). Una parte di quell’oro era sicuramente un premio per i tanti favori fatti nella lotta anticomunista.

Quel che resta alla storia è che un personaggio troppo invischiato con il vecchio regime, che di certo lavorò attivamente per sabotare la nuova Italia, fu addirittura premiato dalle autorità Democratiche. Ma la storia della continuità tra regime fascista e repubblica italiana va ancora abbondantemente scritta: quel che è certo è che gli ex fascisti hanno, per troppo, troppo tempo, continuato ad inquinare la vita democratica di questo paese.

Tommaso David muore a Genova il 12 Novembre 1959, a 84 anni.

Link:

Documenti delle violenze italiane in Slovenia

17 ottobre 2010 § Lascia un commento

Sconvolgente: http://muceniskapot.nuovaalabarda.org/galleria-ita-1.php

Poi magari vi racconto la storia dell’Eroe della marina che addestrava milizie cetniche in Croazia. E poi si ritrovava a mandare prostitute fasciste attraverso le linee nemiche nell’Italia occupata dalla guerra. E infine si impegnava a lavorare per una soluzione autoritaria nell’Italia appena uscita dal conflitto.

E questo solo per dire che chi semina vento raccoglie tempesta!!!

Intanto mi appunto un particolare.

Cetnici assieme ai fascisti

Cetnici e fascisti insieme

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